ha inizio circa 30 anni fa a Gamberale, paesino abruzzese di poco più di 300 abitanti, immerso nel territorio affascinante e incontaminato del Parco Nazionale della Majella. Una terra generosa e da sempre ricca di tartufo dove tuttavia, a quei tempi, gli abitanti ne ignoravano persino l’esistenza. Giuseppe, il fondatore della M.G. Tartufo, all’epoca poco più che dodicenne, amava avventurarsi nelle campagne circostanti dove si incontrava più gente che nel paese. Qui, in alcuni periodi dell’anno, i sentieri e i campi erano pieni di cacciatori, cercatori di funghi e contadini. Un giorno, seduto su una roccia, rimase ad osservare un anziano che stava scavando nella terra insieme al suo cane. Con gran stupore vide che l’uomo tirò fuori una “patata nera” e stringendola tra le mani ringraziò festosamente il suo cagnolino. Incuriosito da quella scena, prese coraggio, si avvicinò, e gli chiese cosa fossero quelle strane “patate nere”. Il vecchietto, intenerito da due occhi così vispi e curiosi, rispose: “ragazzo mio, è tartufo!”. Giuseppe, lo prese tra le mani, lo osservò, lo annusò e ne rimase inspiegabilmente affascinato. Tornò a casa con quelle immagini nella testa e con tante domande senza risposta. Aveva scoperto qualcosa di nuovo ma ancora non poteva comprenderne l’importanza.
A quell’incontro ne seguirono tanti altri accompagnati da lunghe chiacchierate che stimolarono sempre più il suo interesse verso quel “nuovo mondo”. E così un giorno l’anziano cercatore di tartufi, colpito dall’insistenza e dalla voglia di imparare di Giuseppe, decise di regalargli un cane con la promessa che lo avrebbero addestrato insieme. Quell’uomo, così generoso, non sapeva che in quel momento stava mettendo nelle mani di un giovane ragazzo molto più di un semplice dono: stava alimentando una passione, insegnando un mestiere e regalando un futuro.
Da allora l’amore per la natura, per i cani e per il tartufo è stato un crescendo. Giuseppe, ha conosciuto in prima persona il profumo dei boschi, l’odore del tartufo appena raccolto, il freddo, la fatica, i sacrifici e la grande gioia che regala questo mestiere.
Sono passati tanti anni, quel ragazzino è diventato un uomo e quelle emozioni vissute in prima persona lo guidano quotidianamente in ciò che è diventato il suo lavoro. È questa esperienza che lo rende un esperto di tartufo, ancor prima di essere un imprenditore.